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Campo Diffuso Settore Adulti – prima tappa

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Prima tappa 26 Giugno : L’incontro ci sorprende – Parrocchia Sant’Eustachio Martire – Brignano

Odissea nella Speranza

I gesti e il cammino dell’incontro con Gesù

La porta: Quando ci si trova di fronte a porte chiuse l’esperienza è duplice: non si passa, perché la porta è chiusa, ma più ancora non si sa quello che c’è al di là. Le nostre chiese, le nostre case, i nostri cuori hanno spesso la porta chiusa e diventano così il segno di una convivenza umana nella quale prevale la paralisi, il sospetto e il timore di ciò che sta al di là di quella porta che teniamo accuratamente chiusa. Molte sono le porte chiuse che producono frustrazione e paralisi. Questa a sua volta produce disperazione; e la disperazione produce paura; e infine la paura produce violenza, irrazionalità, terrore e guerra. La porta che è il Signore, al contrario è sempre aperta e questo fa fiorire in noi fiducia, azione comune, pace, vita e speranza

Nella vita di tutti i giorni, sappiamo che non siamo soli lungo il cammino: Cristo è con noi, con lui torniamo a vivere, perché lui è la nostra speranza! E lo incontriamo innanzitutto nel segno che ci ha lasciato, il Pane eucaristico, per imparare a riconoscerlo nel volto di chi ci è accanto. Adoriamolo, dunque, per riaccendere la speranza, per imparare a vivere!

La croce: Ognuno ha la sua croce da portare, ognuno di noi pensa di avere un peso grande, certamente più grande di quello degli altri, ci lamentiamo spesso dei pesi, dei dolori, delle sofferenze da portare che ci sembrano grossi macigni. Vogliamo simbolicamente “assaggiare” il peso della croce portata da Cristo passandocela

L’incenso: “Come incenso salga a Te la mia preghiera, le mie mani alzate come sacrificio della sera”. Bruciamo dell’incenso, facciamo questo atto simbolico per essere segno e simbolo potente della preghiera, della comunicazione tra Dio e l’uomo.

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La speranza è alimentata dalle nostre scelte quotidiane. L’invito a gioire nella speranza, che San Paolo rivolge ai cristiani di Roma (cfr Rm 12,12), richiede scelte molto concrete nella vita di ogni giorno. Perciò vi esorto a scegliere uno stile di vita basato sulla speranza […]. Vi faccio una proposta concreta: provate a condividere ogni giorno una parola di speranza. Diventate seminatori di speranza nella vita di tutti quelli che vi circondano. Infatti, «la speranza è umile, ed è una virtù che si lavora – diciamo così – tutti i giorni […]. Tutti i giorni è necessario ricordare che abbiamo la caparra, che è lo Spirito, che lavora in noi con piccole cose» (Meditazione mattutina, 29 ottobre 2019). (FRANCESCO, Messaggio per la XXXVIII Giornata Mondiale della Gioventù, 26.11.2023)

Una serata molto sentita: un bellissimo momento di riflessione e preghiera ed un momento di convivialità gioviale, grazia all’impeccabile accoglienza della parrocchia di Brignano.


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