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Acclamate Dio con grida di gioia

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Acclamate Dio con grida di gioia

Salmo 46(47) Ascensione del Signore

Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,

perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra.

Egli ci ha sottomesso i popoli,
sotto i nostri piedi ha posto le nazioni.

Ha scelto per noi la nostra eredità,
orgoglio di Giacobbe che egli ama.

Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.

Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni;

perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.

Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.

I capi dei popoli si sono raccolti
come popolo del Dio di Abramo.
Sì, a Dio appartengono i poteri della terra:
egli è eccelso.

Commento a cura di Giovanni (II Filosofia) e Nicola (III Teologia)

Il Salmo presenta un clima di festosa esultanza perché è riferito all’intronizzazione del re di Israele.  La festa e il giubilo sono espressioni libere di gioia e di entusiasmo, a differenza di ovazioni forzate e controvoglia, che il popolo dimostra nei confronti del proprio re. In questo caso, dove il contesto è cultuale, si inneggia all’unico e vero re di Israele: Dio.

Egli, infatti, è l’unico Altissimo, re grande su tutta la terra «Grandi e mirabili sono le tue opere, o Signore Dio onnipotente; giuste e veraci le tue vie, o Re delle genti!» (Ap 15,3). La lode spontanea nasce, così, dall’amore e dal dono di Cristo, in occasione della potenza redentrice manifestata in Lui.

È la gioia immensa della Pasqua che pone sul labbro dei credenti una lode infinita, un canto melodioso e un’acclamazione festante nel riconoscere pienamente che Egli è il Salvatore del mondo, colui che ci ha ridonato la vita.


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