Imperfetti nell'unità
14 agosto 2020
Ogni tappa del percorso formativo del gruppo adulti di Ac prevede un secondo momento dedicato all’ascolto di un testo della Scrittura.
Cosa è chiesto all’animatore nell’organizzare questo momento per il proprio gruppo?
Innanzitutto presentare il brano biblico di riferimento per quella tappa specifica, oppure scegliere qualcuno del gruppo che possa farlo. Con alcune accortezze. La Parola va letta per come è, poi commentata, con un commento breve, perché non dev’essere tanto una catechesi, quanto un primo annuncio, con un’attenzione particolare al significato letterale del brano. Non è sul commento che i membri del gruppo si devono focalizzare, bensì sulla Parola stessa, che dev’essere riconosciuta come vera per la propria vita.
Sul rotolo del libro di me è scritto (Sal 39,8): la Parola parla della vita di ciascuno di noi. Ora è il momento in cui il commento al brano biblico deve essere attualizzato, perché la vita venga illuminata. Qui l’animatore deve impegnarsi a far sì che ogni persona nel gruppo, dopo essersi interrogata, riesca a fare condivisione, raccontandosi. Possono essere d’aiuto le domande che papa Francesco suggerisce: Alla presenza di Dio, in una lettura calma del testo, è bene domandare, per esempio: «Signore, che cosa dice a me questo testo? Che cosa vuoi cambiare della mia vita con questo messaggio? Che cosa mi dà fastidio in questo testo? Perché questo non mi interessa?», oppure: «Che cosa mi piace, che cosa mi stimola in questa Parola? Che cosa mi attrae? Perché mi attrae?». (Evangelii gaudium 153).
Il racconto di ognuno dev'essere considerato come un racconto eucaristico, accolto quindi con rispetto e silenzio. Quando tutti si sono raccontati, si può avviare una discussione su alcuni punti che meritano di essere approfonditi meglio.
A questo punto, ogni persona nel gruppo si è arricchita di doni speciali: la Parola, ricevuta dalla Scrittura e la vita dei fratelli: nasce la preghiera, attraverso la quale la nostra vita risponde alla Parola. L’animatore invita ogni persona del gruppo ad esprimere la sua personale preghiera, che è il raccordo tra la Parola accolta nella propria vita e l’azione.
Il testo propone sempre una preghiera finale, che raccoglie le preghiere di tutti e proietta il gruppo verso il momento successivo, quello nel quale la vita, rivista alla luce della parola che l’ha trasformata, cambia.
La parola di Dio è viva ed efficace: convoca la Chiesa, genera i cristiani. La Parola proclamata nella Chiesa non solo ha come contenuto centrale il Signore crocifisso e risorto, ma è il Signore stesso che parla e fa risorgere a nuova vita. (Catechismo degli Adulti 614)
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