Al termine di questo campo educatori, come équipe ACR vogliamo ripercorrere queste giornate intense e arricchenti. In pieno stile ACR anche noi abbiamo percorso un cammino di quattro giorni.

A guidarci durante il primo giorno c’è stato Don Donato Goffredo (assistente regionale ACR della Puglia). Don Donato ci ha invitati a “scuoterci”, affinché possiamo essere capaci di adattarci ai bisogni di ogni tempo. Per farlo non dobbiamo dimenticarci che nulla possiamo dare se non abbiamo già ricevuto e che quindi è fondamentale vivere in primis la propria fede. Consapevoli che fare ciò non è facile, possiamo renderlo possibile mettendo fuori quello che abbiamo dentro, ricordandoci che, come ci ha detto Don Donato, i grandi cambiamenti passano dalle piccole cose.
Nel secondo giorno, siamo stati accompagnati dalla dottoressa Antonia Cocurullo (psicologa e psicoterapeuta Sipi) che ha definito, tra gli altri, un obiettivo per noi educatori: offrire a bambini e ragazzi un’esperienza nuova che apra alla speranza. Con lei abbiamo scoperto il significato e l’importanza del conflitto, che non è punto di rottura ma di incontro, canale comunicativo con cui bambini e ragazzi provano ad esprimere le proprie emozioni, segnalando la necessità di instaurare con noi una relazione. Ed è proprio coltivando questa relazione che possiamo gettare un seme che li possa aiutare a formare la loro identità.

Il terzo giorno abbiamo vissuto il ritiro, che ci ha offerto la possibilità di metterci in pausa e ascoltare il silenzio, riflettendo su noi stessi e sul nostro ruolo educativo a partire dal brano del Vangelo dei discepoli di Emmaus.
Abbiamo, poi, messo in pratica quanto meditato nei giorni precedenti programmando una fase con gli educatori, che si sono messi in gioco per pensare ad attività che potessero rispondere sia alle esigenze del gruppo che all’obiettivo della guida, e confrontandoci con i responsabili sul ruolo di questa figura che è, tra le altre, un ponte tra la realtà parrocchiale e quella diocesana.

L’ultimo giorno ci siamo confrontati su ciò che era emerso durante le giornate trascorse insieme ed è stata occasione per esprimere ulteriori riflessioni.
Ciò che speriamo possiamo portare a casa da questo campo è sicuramente il tornare nelle nostre parrocchie con più certezze ma anche con più domande perché, come abbiamo detto più volte, la formazione è continua e c’è sempre qualcosa che si aggiunge alla nostra esperienza.
Speriamo anche che ci sia stata la possibilità di coltivare le relazioni, conoscerci e creare rete tra noi educatori, elementi importantissimi e parte degli obiettivi di questo campo.
Ringraziamo ancora gli educatori per aver detto sì a questa esperienza, che, a sua volta, è testimonianza del sì che avete e abbiamo detto al servizio educativo perché, con tutti, c’è stato uno scambio arricchente. Possiate essere luce e sale della terra per i vostri acierrini, per gli educatori e per chiunque incontrerete sulla vostra strada, riconoscendo nei loro volti ed esperienze, il Signore.
Che le emozioni provate durante questo campo possano salvarne il ricordo.
L’Équipe ACR