Imperfetti nell'unità
29 ottobre 2020
Le indicazioni sul nuovo anno associativo ACR per le parrocchie
ACR - Azione Cattolica dei Ragazzi
Agli Assistenti parrocchiali
Ai Presidenti parrocchiali di AC
Ai Responsabili e Educatori parrocchiali ACR
Carissimi,
dopo esserci confrontati con la linea pastorale della Chiesa diocesana e accogliendo l’invito
del nostro Arcivescovo “a ritornare in chiesa per partecipare alla celebrazione comunitaria
dell’Eucarestia festiva, riprendendo a rifrequentare le comunità parrocchiali a cui apparteniamo”, quest’anno intraprenderemo un percorso di riscoperta eucaristica, ponendo l’accento sulla Celebrazione Eucaristica domenicale, luogo privilegiato per incontrare Gesù e i fratelli. Un ritorno, dunque, a Lui, all’essenziale, al Cristo morto, risorto, presente e operante in mezzo a noi. Papa Francesco ci invita a riflettere come spesso “ci siamo nutriti con sogni di splendore e grandezza e abbiamo finito per mangiare distrazione, chiusura e solitudine; ci siamo ingozzati di connessioni e abbiamo perso il gusto della fraternità” (Fratelli tutti, 33). Solo l’Eucarestia potrà aprirci ancora una volta ad una dimensione ecclesiale, dove il kerygma, la mistagogia e la missionarietà si fondono armoniosamente “per rivolgersi a tutti i fratelli e le sorelle e proporre loro una forma di vita dal sapore di Vangelo” (Fratelli tutti, 1). L’Eucarestia è da sempre il centro propulsore della vita ecclesiale. Già i primi cristiani, nella bella immagine descritta nella Didaché, si riunivano la domenica per spezzare il pane (fractio panis) e per il rendimento di grazie (eucharistia); così siamo chiamati anche noi a rinnovare la nostra vita cristiana, nutrendoci alla Mensa del Pane e della Parola. Ancora oggi la presenza del Pane della vita riesce a coinvolgere la mente, il cuore e l’esistenza dell’uomo: da pochi giorni abbiamo assistito alla beatificazione di Carlo Acutis, giovane innamorato dell’Eucarestia, tanto da farne la sua “autostrada per il cielo”. Una vita luminosa quella di Carlo, modello di santità da offrire ai nostri ragazzi, spesso alla ricerca di testimoni credibili in una società che ormai ne è quasi priva e dove “il dolore, l’incertezza, il timore e la consapevolezza dei propri limiti che la pandemia ha suscitato, fanno risuonare l’appello a ripensare i nostri stili di vita, le nostre relazioni, l’organizzazione delle nostre società e soprattutto il senso della nostra esistenza”
(Fratelli tutti, 33).
Occorre ripartire con uno sguardo nuovo, facendo tesoro del tempo che stiamo abitando,
trasformandolo in opportunità di grazia, per cogliere quel futuro buono che Dio ci prepara. Sarà questo il nostro impegno: creare le condizioni perché si possa far gustare ai bambini e ai ragazzi la bellezza del ritrovarsi in assemblea, riconoscendo la presenza del Risorto allo spezzare del pane: “Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero” (cfr Lc 24, 31).
A tal fine, per il tempo di Avvento/Natale il consiglio diocesano ACR, nelle prossime
settimane, invierà del materiale di supporto per suggerire stili celebrativi tesi alla valorizzazione all’accoglienza del mistero eucaristico. Un sussidio che terrà conto anche del nuovo Messale, che entrerà in vigore proprio nella prima domenica di Avvento, e del documento della CEI “Un Messale per le nostre Assemblee - La terza edizione italiana del Messale Romano: tra Liturgia e Catechesi”, in cui l’Eucarestia è presentata come “l’incontro vivo con Gesù, che si fa vicino a tutte le situazioni della vita, portandovi luce e forza, guarigione e salvezza” e come “dono che Gesù ci ha lasciato per vivere nella relazione con Lui ogni ora del nostro cammino, specialmente quelle più delicate e decisive”.
Mentre viviamo l’esperienza drammatica della pandemia, auspichiamo che l'Eucaristia occupi il centro, non solo teologico, ma anche pastorale delle nostre comunità, per riportare tra gli uomini quel Dio che a molti sembra latitante e che invece ha scelto di restare con noi in tutte le ore dell’esistenza, anche le più tragiche, quel Dio che in Gesù Cristo è sceso fin nei bassifondi dell’umanità, per introdurre la luce nella notte della Redenzione.
Vi abbracciamo fraternamente.
Don Luigi Piccolo
Assistente diocesano ACR
Michele Vietri
Responsabile diocesano ACR