Imperfetti nell'unità
Morfologia
Pianta perenne suffruticosa, dalla lenta crescita e dal fusto semi-legnoso. Alta dai 20 ai 40 cm. Le foglie sono variegate, persistenti, di forma oblunga, con superficie al tatto leggermente ruvida. Esse hanno un color grigio-verde con le bordature irregolari gialle. In fase giovanile, le foglie si presentano di un colore vinato, per assumere il disegno e la tipica cromaticità solo a fine sviluppo.
I fiori sono ermafroditi, zigomorfi, tetraciclici, cioè con i quattro verticilli fondamentali delle Angiosperme: calice-corolla-androceo-gineceo e pentameri, ovvero ogni verticillo ha cinque elementi. La lunghezza dei fiori per questa specie ed anche per altre salvie è tra 17-30mm. Sono riuniti in spighe di colore lilla-blu e fioriscono da giugno a luglio.
Le infiorescenze sono ascellari e formate da verticillastri di 5-10 fiori più o meno unilaterali, caratteristica asimmetrica propria della famiglia delle Lamiaceae; i verticilli sono sovrapposti e distanziati, quelli inferiori sono avvolti da una coppia di foglie brattee. Il frutto è un tetrachenio la cui forma è più o meno ovoidale. I semi sono piccolissimi, di colore marrone scuro e sprovvisti di endosperma.
Habitat e distribuzione
La salvia è originaria del bacino del Mediterraneo, nello specifico la salvia icterina viene coltivata soprattutto come pianta ornamentale, ma in realtà non ha perso le caratteristiche di base e gli stessi utilizzi della tradizionale S. officinalis L., con il vantaggio di poter aggiungere un tocco decorativo. In Italia è presente soprattutto al Sud, allo stato naturale è rara. L’habitat tipico per questa pianta sono le pietraie, le rupi aride, le praterie rase, i prati e pascoli dal piano collinare. Il substrato preferito è calcareo con pH basico. Si può coltivare fino a 300 m sul livello del mare. Tuttavia, si trova distribuita in tutta Europa e in zone con climi miti prediligendo posizioni soleggiate. La salvia è una pianta molto resistente che non teme la siccità e il gelo invernale. Si adatta ad ogni tipo di terreno, fedele alle sue origini mediterranee, soffrendo i ristagni idrici e terre troppo compatte e argillose.
Principio attivo
La salvia è una preziosa pianta aromatica il cui principio attivo si ricava delle foglie e dalle sommità fiorite. Le foglie vengono raccolte a partire da giugno e fino a luglio durante il periodo balsamico, mentre le infiorescenze vengono essiccate all’ombra e conservate in sacchetti di tela o carta. L’essenza è ottenuta in corrente di vapore. Oltre all’olio essenziale, dalla pianta si ricavano numerose sostanze tra cui, principalmente, tannini, acidi organici, acido rosmarinico, estrogeni e composti amari, saponosidi e colina, le cui proprietà vengono sfruttate soprattutto in ambito medico e salutistico.
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Proprietà
La Salvia officinalis è una pianta annoverata fin dall’antichità per le sue molteplici virtù nel campo dei rimedi naturali. Il nome botanico Salvia deriva dal latino salvus, «sano», o salvare «guarire». Il nome della specie officinalis deriva da officina, sinonimo di laboratorio farmaceutico, o anche “pianta destinata ufficialmente all’uso farmaceutico”. Il nome scientifico è stato, infatti, definito da Linneo (1707-1778), biologo e scrittore svedese considerato il padre della moderna classificazione degli organismi viventi nella pubblicazione “Species Plantarum”. Già gli antichi Romani, che avevano riconosciuto a questa pianta le sue virtù terapeutiche, procedevano alla raccolta con un rituale particolare, senza l’intervento di utensili di ferro, in tunica bianca e con i piedi scalzi e ben lavati. Prima e dopo i Romani, dagli Egizi alla farmacopea medievale, la salvia fu sempre apprezzata in erboristeria e per questo, non a caso Linneo le attribuì il nome di officinalis. L’olio essenziale ha una colorazione che va dall’incolore al giallo verde. Dal punto di vista olfattivo, l’aroma si presenta pungente-erbaceo, con una leggera legnosità dovuta alla presenza di terpeni (canfene, pinene, cariofillene), alcoli (linalolo), ossidi e chetoni (canfora, tujone).
Vengono utilizzati sia l’olio essenziale di salvia, che decotti di pianta essiccata ed estratti alcolici. Il decotto di salvia stimola la digestione e contribuisce nella cura della depressione e della stanchezza. Viene utilizzata come espettorante e antinfiammatorio nella cura di malattie respiratorie. La pianta ha proprietà antidiaforetiche per ridurre i sudori dei reumatici, antibatteriche, utile contro gengiviti e stomatiti e proprietà astringenti. Strofinata sui denti ha un effetto profumante, sbiancante e astringente.
Inoltre, ha proprietà stomachiche e cicatrizzanti sfruttate come rimedio di piaghe e ulcere. È anche chiamata “estrogeno naturale” perché cura sia le sindromi mestruali che i disturbi legati alla menopausa. La salvia, infatti, è ricca di enzimi, vitamina B1 e C, e di flavonoidi, in particolare isoflavoni, che hanno azione simile agli estrogeni. Proprio grazie alla presenza di questi elementi, che aiutano a riequilibrare il sistema ormonale, la salvia ha un effetto positivo nell’alleviare le vampate di calore (grazie anche alla sua azione sulla regolarità del processo di sudorazione), e nell’agire sui i disturbi di ansia e del tono dell’umore tipici della menopausa. Può essere utilizzata anche in caso di ritenzione idrica ed emicranie, soprattutto se provocate da ciclo o menopausa.
Nonostante la sua origine mediterranea, la presenza della salvia come spezia è consolidata da secoli in quasi tutte le tradizioni culinarie d’Europa e quindi trova impiego come condimento per varie pietanze.
“Di che cosa potrebbe morire l’uomo che fa crescere la salvia nel suo orto?” (Scuola Medica Salernitana)
FONTI BIBLIOGRAFICHE
Testo Atlante di Anatomia Vegetale e delle Piante Officinali
M.L. Leporatti, S. Foddai, L. Tomassini
Farmacognosia. Farmaci di origine naturale
Gunnar Samuelsson
SITOGRAFIA
actaplantarum.org
erbecedario.it
Le nostre specie:​
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Salvia officinalis icterina